Tucidide ateniese ha scritto la storia della guerra fra i Peloponnesi e gli Ateniesi quando guerreggiavano tra loro, cominciando subito da poi che fu ordinata; avvisando che grande ella sarebbe e degna di ricordanza più delle passate, conghietturandolo dai floridissimi apparati d’ ogni maniera onde ambe le parti eran fornite per sostenerla, e dal vedere alcuni del rimanente di Grecia accostarsi subito ad uua delle due, e gli altri averne il pensiero. Infatti grandissimo fu questo commovimento pei Greci e per gran parte de' barbari, e, a dir cosi, per il più delle nazioni. Poiché, quantunque pel lungo spazio di tempo mi fosse impossibile ritrovar con chiarezza le imprese precedenti a questi fatti, ed anche le più antiche, nondimeno per le conghietture alle quali, spingendo al più lungi le mie indagini , mi avviene di prestar fede, parmi che grandi elle non sieno stale nè in fatto di guerra, nè di altro. Egli è invero manifesto che la ora detta Grecia non ebbe in antico stabili abitatori : vi si succedevano anzi da principio trasmigrazioni, e ciascun popolo abbandonava di leggeri il proprio suolo, forzato volta per volta da gente più numerosa. Conqiossiachè} non essendovi mercatura nè sicuro commercio nè per terra nè per mare ; coltivando ognuno del suo tanto da viverne; non avendo sopravanzo di robe, nè facendo piantagioni nelle loro terre per l' incertezza che, mancanti com’ erano di mura, potesse mai alcuno venire a prender tutto per sè; e persuasi potersi procacciare ovunque il necessario vitto giornaliero , senza molta difficoltà lasciavano la patria : e per questo non erano potenti nè per grandezza di città uè per altro apparato. Ma soprattutto i paesi di miglior suolo, come la ora detta Tessaglia, la Beozia, il più del Peloponneso, dall’Arcadia in fuori, e da quel che vi era di più ubertoso nel rimanente di Grecia, continuamente mutavano di abitatori, perchè la bontà del terreno vi rendeva di alcuni preponderante il potere ; ciò che produceva fazioni interne per cui i popoli si consumavano, ed erano al tempo stesso più esposti alle insidiose macchinazioni degli stranieri. E però l’Attica, fino dai più remoti tempi immune da sedizioni per la sterilità del suolo, ebbe sempre gli stessi abitatori : e la cosa è da ciò principalmente dimostrata , che a causa delle trasmigrazioni la Grecia non si accrebbe altrove ugualmente. Perciocché dal restante di essa in forza di guerre o sedizioni sbalzati i più potenti si ricovravano presso gli Ateniesi, come a stabile dimora. Ascrìtti quindi alla cittadinanza, subito (ino ab antico pel numero degli abitanti resero più considerevole la repubblica : cosicché, restando dappoi angusta l’Attica, mandarono colonie anco nella Ionia. Un’altra considerazione mi chiarisce sommamente della debolezza degli antichi. È certo non aver la Eliade (Grecia) prima della guerra troiana fatto impresa veruna in comune : e per me credo che neppure tutta insieme avesse ancora questo nome ; anzi che tal cognome punto non fosse, almeno prima di Elleno figliolo di Deucalione ; e che popolo per popolo, ed in maggiore estensione degli altri, i Pelasgi si attribuissero da sè il proprio soprannome. Ma che poi, Elleno ed i suoi figlioli fattisi poteuti nella Ftiotide, e quei popoli invitandoseli per proprio vantaggio anche nelle altre città, sin d’allora presso ciascuni, per lo usare con quelli, prevalesse il nome di Elleni. Il qual nome pur non potette per molto tempo pigliar piede fra tutti, come ne dà principalmente indizio Omero, che quantunque vissuto molto dopo la guerra troiana, in nessun luogo dà a tutti loro insieme cotal nome ; anzi non ad altri che ai compagni di Achille venuti dalla Ftiotide, i quali erano pure i primi che ebbero nome Elleni. Ma ne’ suoi versi uomina partitamente Danai, Argivi, Achei. Nè li chiamò barbari, perchè, come sembrami, non ancora gli Elleni erano distinti sotto un medesimo nome che agli altri contrappor si potesse. Or dunque gli Elleni, nè ciascun popolo in particolare , nò quelli che città per città s' intendevano scambievolmente, nè quelli che poi tutti insieme furono chiamati cosi, mai si erano riuniti fra loro a fare impresa veruna prima della guerra troiana, perchè deboli e senza comunicazione di scambievole commercio : anzi a questa spedizione concorsero perchè la maggior parte già usavano il mare. Infatti Minos, il più antico di quanti ne conosciamo per udita, si procurò flotta, ed estese moltissimo la sua potenza sul mare che ora greco si appella : ebbe il dominio delle isole Cicladi, nel più delle quali il primo fondò colonie, scacciandone i Carii per istabilirvi principi i suoi figlioli ; e senz’ altro sgombrò a tutta possa dal mare i pirati, affinchè più facilmente e in maggior copia gli venissero le entrate. Imperocché ab antico i Greci, e tra barbari quei di terraferma più vicini al mare, e gl’isolani (da che cominciò a rendersi più comune il tragitto scambievole con le navi ) si volsero al mestier del pirato sotto la condotta dei più potenti, per trovare lucro per sé e nutrimento per gl’invalidi. Assalendo le città senza mura ed abitate a borghi le depredavano, e di là traevano la maggior parte del vitto; mentre questo mestiero non era ancora in vergogna , ma godea piuttosto una certa reputazione. Ciò mostrano anche adesso alcuni di terraferma, appo i quali è decoroso il farlo con destrezza ; lo mostrano altresì gli antichi poeti, i quali tutti ad un modo interrogano coloro che in qualunque luogo approdino, colla domanda « se fosser corsari » come se non ne sdegnassero il mestiere quelli cui ne domandavano, e non ne facessero rimprovero quelli ai quali importava saperlo. Pratica vasi pure in terraferma simile scambievole ladroneggio ; e parecchi luoghi della Grecia giusta le antiche usanze lo praticano anche adesso, come i Locri Ozolii, gli Etolii, gli Acarnani e la terraferma di cotesti dintorni : ed è pure dall’antico ladroneggio restato costante, presso gli abitanti di terraferma , l’uso di andare armati.